Sabato 14 e domenica 15 giugno 2025 i ruderi della Chiesa sconsacrata di San Nicola all’interno del vastissimo Parco Archeologico dell’Appia Antica tornano a trasformarsi in un suggestivo quanto prezioso palcoscenico a cielo aperto grazie alla rassegna capitolina “ATTRAVERSAMENTI – La via Appia tra Pietra e Visione” che ospiterà nel suo secondo week end, tre appuntamenti fortemente interessanti per gli amanti delle arti visive i quali non solo potranno assistere a spettacoli originali e di squisita fattura che li intratterranno oltre l’imbrunire, ma potranno anche appagare la propria sete d’interesse ascoltando l’esperienza artistica dell’attore e coreografo giapponese Hal Yamanouchi e dell’artista visivo Valerio Giacone sul tema “per la ragione che non cesserà di sognare”. Un a tu per tu o, detto più modernamente, un talk in cui Yamanouchi ripercorrerà i momenti fondamentali della sua carriera, parlerà del profondo legame spirituale con Roma ove giunse negli anni ’70 per completare la propria formazione di mimo e ballerino, e si confronterà con la ricerca spirituale che ha portato invece l’artista romano Valerio Giacone a rivolgere massima attenzione alle problematiche sociali contemporanee, mostrando anche uno spiccato gusto per la sperimentazione della materia nel rappresentarle sia nella scultura che nella pittura. Al termine dell’incontro il cui inizio è previsto per le 18,30, verrà rappresentato “Mithos – memoria di un racconto” con Camillo Marcello Corciaro e Rocio Ines Moreira, performance che vuole ricordare attraverso la recitazione e la danza, la tradizione orale attraverso cui la stessa epica è stata tramandata, quella dei poeti-cantori, degli aedi, che raccontavano le gesta di un popolo o di un eroe. Le musiche dello spettacolo sono di Davide Guglielmi. Domenica 15 giugno alle 21,00 verrà rappresentato lo spettacolo di teatro danza “La fabbrica degli angeli senza tempo”, una coproduzione di Obliquo – MDA Produzioni Danza, con la drammaturgia firmata a quattro mani da Gatti-Brancaccio, interpretata da Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Paola Saribas e Mario Brancaccio su coreografie e regia di Aurelio Gatti. Ambientato in una Napoli nel pieno del Barocco, periodo attraversato da inquietudini ed eccessi in tutti i campi nonché di una quotidianità determinata da un diffuso senso di relativismo e precarietà, lo spettacolo prende spunto dal fenomeno degli “evirati cantori” per trattare il tema del riscatto attraverso la musica e le visioni dell’ormai vecchio maestro di musica Nicola Antonio Porpora, uno dei principali rappresentanti della scuola operistica napoletana, tra i cui allievi ci furono cantanti la cui fama è giunta fino a noi, primo tra tutti il re degli “evirati cantori”, Carlo Broschi detto Farinelli.
“Il programma” tiene a sottolineare l’architetto Simone Quilici, Direttore del Parco ed ideatore del progetto “propone spettacoli dal vivo e percorsi artistici multidisciplinari concepiti in piena armonia con il contesto naturale e storico che li ospita, senza modificarne l’aspetto e predisponendo il pubblico a lasciarsi avvolgere dalla relazione tra l’esperienza estetica e il significato più autentico e stratificato dei luoghi.” Proprio per lasciare assaporare al meglio quel che resta dell’antico Castrum Caetani sulle cui vestigia venne poi eretta la chiesa, il pubblico potrà assistere alle rappresentazioni che si svolgeranno sul palco ricavato nell’abside, sedendo all’interno dei ruderi della navata, su poltroncine amovibili disposte anche in virtù delle prenotazioni che perverranno al 351 907 2781 o acquistando il biglietto d’ingresso al Parco sul sito www.museiitaliani.it. “Siamo felici di aprire il Parco a esperienze come questa, che lo rendono vitale e aperto a tutti” sottolinea spiegando come la visione di incontri, talk o spettacoli che siano, non preveda biglietti sé stanti ma sia compresa nel biglietto del giorno, al costo usuale. “In ATTRAVERSAMENTI si realizza la medesima integrazione tra paesaggio, natura e patrimonio culturale che rappresenta il fondamento stesso del Parco archeologico dell’Appia Antica” conclude, ricordando anche la recente iscrizione della Via Appia – Regina Viarum nel Patrimonio UNESCO.