Laura Gaetti: Una laurea sull’e-commerce sostenibile

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Laura, 21 anni, ci parla della sua tesi “E-commerce sostenibile: il caso WHATaECO” che rispecchia la sua necessità di un futuro qualificato e migliore per tutti. Interessante la spinta giovanile verso una necessità valoriale di considerare quello che facciamo, indispensabile per vivere un mondo migliore

Chi è Laura Gaetti oggi?
“Una ragazza di 21 anni curiosa, organizzata e determinata. Le due cose che ama di più sono viaggiare e la fotografia. Anche se deve ancora capire la strada giusta da percorrere nel suo futuro, possiede tanta voglia di aprirsi al mondo e di mettersi in gioco per fare veramente la differenza per se stessa e per chi la circonda”.

Con quale tesi ti sei laureata e perché l’hai scelta?
 “Mi sono laureata con una tesi dal titolo “E-commerce sostenibile: il caso WHATaECO”, in cui approfondisco i settori del commercio elettronico e della compravendita di beni sostenibili, per poi descrivere la logica alla base del modello di WHATaECO. La scelta di svolgere questo elaborato di tesi deriva dalla volontà di spiegare come esista un’alternativa al cosiddetto “modello Amazon” e come sia concretamente possibile cambiare le abitudini di consumo delle persone, indirizzandole a scelte più consapevoli ed etico-compatibili”.

Cosa ti ha appassionato e convinto di WHATaECO?
 “Fin da subito WHATaECO mi ha colpito per il suo impegno a tutto tondo al fine di ridurre al minimo il suo impatto ambientale negativo, non solo vendendo prodotti sostenibili, ma andando a coinvolgere l’intera gestione e il funzionamento della start up. A livello umano, ciò che mi ha colpito maggiormente è la passione, il coraggio e l’energia impiegata dalle due fondatrici nel progetto, allo scopo di dare risposta alla crescente domanda che chiede di “invertire la rotta” dell’attuale modello di consumo e così garantire a tutti la possibilità di un futuro”.

Come pensi di utilizzare la tua laurea adesso?
“Vorrei trovare un lavoro che mi permetta di imparare ancor più nella pratica il mestiere per poi poterlo svolgere con uno scopo ben preciso e che abbia un risvolto a livello sociale e territoriale. La mia più grande passione è viaggiare, scoprire luoghi e tradizioni locali di un paese sconosciuti alla stragrande maggioranza delle persone per poi farli conoscere a chi mi circonda. Prendendo come esempio l’Italia, il nostro territorio è colmo di realtà e iniziative locali da valorizzare come meriterebbero e ciò darebbe sicuramente al Paese una marcia in più”.

Pensi che il mercato e-commerce sarà sempre più globale oppure tornerà domestico? 
 “Sicuramente credo che il mercato e-commerce assumerà dimensioni sempre più globali e digitali. Tutto sarà ancora più collegato, superando i confini nazionali di ciascun paese. Proprio per questo motivo occorre che si sviluppi una consapevolezza ambientale sempre più approfondita in modo da produrre un tipo di sviluppo sostenibile sul lungo termine”.

Cosa si dovrebbe fare per impostare un mondo più a misura d’uomo?
“Secondo me bisogna concentrarsi sul cambiare dalle radici le abitudini di acquisto delle persone, facendogli capire perché è importante e come poter concretamente adottare un approccio ‘less is more’ alla base del proprio stile di vita. Ad esempio, ciò può essere conseguito mostrando alle persone la presenza di alternative sostenibili ai beni di uso quotidiano, di cui spesso non si è a conoscenza, e come l’uso di questi prodotti comporti vantaggi per il pianeta, per la società e soprattutto per se stessi. Allo stesso modo, bisogna far capire alle persone che la tecnologia e il mondo frenetico odierno possono comunque conciliarsi con uno stile di vita slow, attento a se stessi e a chi ci circonda per trovare l’energia giusta da investire all’interno della propria quotidianità”.

 Forse i valori come rispetto, serietà e trasparenza (per citarne alcuni) non si stanno più praticando? E perché? Cosa è successo?
 “Personalmente ritengo che la società di oggi sia estremamente cambiata rispetto a quella del passato, quindi è normale che anche i valori si debbano evolvere. Tuttavia, questo non vuol dire trovare una giustificazione per non praticarli, anzi. Bisogna trovare un modo per praticarli in maniera coerente con le nuove esigenze delle persone. I principali problemi che si stanno incontrando in questo processo di evoluzione valoriale sono di natura economica e personale. Da un lato, nel mondo odierno esiste un divario tra una domanda sempre più consapevole che chiede esplicitamente maggiore rispetto e serietà da parte delle imprese e della società contro una élite di organizzazioni che si concentra solo sulla massimizzazione del profitto, a discapito del capitale umano o delle conseguenze ambientali che essa comporta. Questo divario produce la necessità di agire anche utilizzando tecniche che nascondono la verità dietro alle proprie azioni e non garantiscono quindi trasparenza. D’altro canto, anche la domanda non è ancora del tutto consapevole o comunque esiste una parte di essa che sceglie volontariamente di non agire per il benessere generale in una prospettiva di lungo termine”.

Per chiudere, un sogno da realizzare a breve ed uno più a lungo per te e per tutti.
 “A breve termine, spero di trovare a livello lavorativo una posizione “trampolino di lancio” per il mio futuro, stimolante e sfidante, e che allo stesso tempo mi faccia crescere a livello umano al fine di costruire progressivamente ciò che in prima persona voglio essere, sia dal punto di vista caratteriale che valoriale. Ho iniziato a farlo nelle esperienze di tirocinio affrontate durante il corso dell’università, soprattutto in WHATaECO, che mi ha aperto gli occhi davanti a svariate realtà che prima conoscevo solo in parte. A lungo termine, spero invece di riuscire a essere parte di un cambiamento positivo della società, assumendo un ruolo consapevole del fatto che il futuro è un bene comune di tutti e solo collaborando in vista della sua tutela è possibile fare veramente la differenza”. 

L’importanza dei giovani nel progetto WHATaEco

Benedetta Spattini e Caterina Lotti, fondatrici di WHATeECO:
“Abbiamo fondato WHATaECO con la mission di promuovere il consumo responsabile e di dimostrare che esiste un modo di fare impresa etico e sostenibile. Laura Gaetti è stata per noi una risorsa preziosa con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare in mesi di intenso lavoro e sentite soddisfazioni. Il coinvolgimento di giovani nel nostro progetto è di grande stimolo e speranza perché – con sempre maggiore frequenza – percepiamo che i nostri valori e paradigmi sono comuni alle nuove generazioni: ecologia, rispetto, inclusività, etica sono i naturali valori fondanti dell’agire di chi tra qualche anno dominerà il mercato del lavoro. 
Laura è stata fonte di grande energia e l’interesse e dinamicità dimostrata nel percorso condotto insieme hanno – senza dubbio – dimostrato che il suo futuro professionale sarà costellato da traguardi e successi. Senza voler far ricadere stressanti aspettative su chi, più giovane di noi, giocherà le proprie carte a breve, siamo convinte che professionisti come Laura sapranno scegliere per il bene e portare un impatto positivo nella collettività. In bocca al lupo!”.

Laura Gaetti, Benedetta Spattini e Caterina Lotti

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