Gasperini e Dybala: una storia di incomprensioni e un ritorno carico di significato

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di Susanna Marcellini
L’arrivo di Gian Piero Gasperini a Roma rappresenta non solo una nuova sfida per l’allenatore, ma anche l’incontro con un volto noto del suo passato: Paulo Dybala. Una storia che ha avuto inizio a Palermo, tra incomprensioni, visioni diverse e un talento che avrebbe poi conquistato l’Europa.
Palermo, 2012: due destini che si incrociano
Nell’autunno del 2012, Gasperini arriva a Palermo chiamato da Maurizio Zamparini per risollevare una squadra in difficoltà. In rosa c’è un giovanissimo Paulo Dybala, appena arrivato dall’Instituto di Córdoba, considerato un talento purissimo ma ancora grezzo. Eppure, nonostante le attese, Dybala trova poco spazio sotto la guida di Gasperini. L’allenatore preferisce puntare su un assetto più esperto e meno rischioso.
Zamparini, sempre molto presente nella gestione tecnica, entra in rotta di collisione con Gasperini proprio per il mancato utilizzo del giovane argentino. Le frizioni diventano presto pubbliche: il presidente critica apertamente il tecnico, arrivando a consigliargli di “far giocare Dybala dal primo minuto”. Lo scontro tra visioni culmina con l’ennesimo esonero targato Zamparini. Dybala resta, Gasperini no.
Nonostante il clima turbolento, Dybala resta a Palermo anche dopo la retrocessione in Serie B. È in quel contesto che esplode davvero: si prende sulle spalle la squadra, diventa titolare inamovibile e guida i rosanero alla promozione. La Serie A lo consacra come uno dei giovani più promettenti del campionato. Nel 2015 arriva la chiamata della Juventus.
Lontano dalle incomprensioni iniziali, Dybala matura in fretta. A Torino vince trofei, gioca da protagonista in Champions League, si costruisce un’identità calcistica precisa. Quell’esperienza iniziale a Palermo, però, resta una cicatrice e insieme un punto di svolta.
Gasperini oggi arriva a Roma con un bagaglio di esperienza diverso. Dopo gli anni straordinari con l’Atalanta, ha affinato un gioco offensivo e strutturato che potrebbe adattarsi perfettamente alle qualità di Dybala. L’argentino, dal canto suo, è ora un leader tecnico e carismatico della squadra, reduce da due stagioni in cui ha brillato nonostante le difficoltà della Roma.
Il loro nuovo incontro non è solo un episodio curioso del destino, ma un possibile riscatto per entrambi: per Gasperini, l’occasione di valorizzare un talento che in passato non comprese fino in fondo; per Dybala, l’opportunità di essere finalmente protagonista in un sistema che potrebbe esaltarne le caratteristiche.
Quella tra Gasperini e Dybala è una storia che parla di crescita, errori e seconde possibilità. Palermo fu il punto di partenza di un rapporto mai decollato, ma Roma può essere il luogo dove ricucire il passato e costruire qualcosa di grande. A volte il calcio, come la vita, offre un secondo tempo. Sta a loro giocarlo nel modo giustio. Sempre che Dybala potrà giocarlo con la maglia giallorossa.

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