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Roma: Oggi è il 28 ottobre e in città appaiono le solite scritte infamanti su Vincenzo Paparelli

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A 44 anni di distanza dalla tragedia che colpì la famiglia Paparelli, con l’uccisione del tifoso laziale Vincenzo, colpito da un razzo lanciato da un tifoso della Roma dalla curva opposta, non cessano scritte e cori che ne infangano la sua memoria.

Oggi ricorre il 44esimo triste anniversario della tragedia (era il 28 ottobre 1979) e puntualmente sui muri di Roma appaiono le solite e becere scritte. Nell’immagine ce n’è una apparsa questa mattina e rilanciata sul proprio profilo social dal figlio di Vincenzo Paparelli, Gabriele, accompagnata da parole di sdegno accorato. Ancora una volta si registra il silenzio assordante delle istituzioni, che fanno fatica a condannare queste scritte infamanti. Così come neanche la A.S. Roma non si degna di esprimere, attraverso un comunicato, parole di condanna verso questi episodi.

Ricordiamo che Paparelli fu ucciso in occasione di un derby e sarebbe opportuno, ogni volta che si riaccendono focolai vergognosi, per mezzo di scritte e cori infamanti, che la società per cui tifano questi pseudo tifosi si dia da fare per stigmatizzare e poi cercare di educare (impresa forse ardua) questa piccola parte della propria tifoseria, che ancora non ha imparato che i morti vanno rispettati a prescindere.

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